domenica 30 agosto 2015

Il Governo non incentiva la raccolta differenziata, avanti con gli inceneritori!!!

Saranno infatti ben 12 i nuovi inceneritori che andranno ad aggiungersi ai 42 già in funzione e ai 6 in costruzione “grazie” al decreto sblocca Italia. 
Alle regioni il 29 Luglio è arrivata la bozza del decreto legislativo che attua una parte del testo diventato legge a Novembre 2014. Ed è anche arrivato l’invito del Ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, a fare in fretta :”…la necessità che su tale documento la Conferenza esprima il proprio parere nella prima seduta utile…”. E si perché c’è il rischio che la Corte Costituzionale accolga i ricorsi delle Regioni e blocchi l’iter dei nuovi impianti.
Ma quali sono le Regioni interessate? I nuovi impianti dovrebbe essere 13: 1 in Liguria, Veneto, Piemonte, Umbria, Marche, Campania, Abruzzo, Puglia e 2 in Toscana e Sicilia. La Lombardia non sarebbe quindi toccata ma solo perché sul proprio territorio ci sono già ben 13 impianti attivi.
Viene quindi meno la strategia della raccolta differenziata e quindi del riuso a favore del meglio bruciare tutto per creare energia rivendutaci poi a prezzi altissimi dalle grosse compagnie del settore come A2A, Hera e Iren.
Ma qual è la scusa addotta dal Governo Renzi? La direttiva UE del 2008 che però cosa propone? Tutt’altro: riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riuso, riciclaggio e impianti TMB (un trattamento “a freddo” che riduce ulteriormente la parte dei rifiuti non riciclabile) e solo alla fine, e come “male necessario”, gli inceneritori.
Parliamo anche di cifre però: ai comuni, in media, la differenziata costa 198€ a tonnellata, bruciarli circa 150. Solo che aggiungendo gli incentivi energetici in bolletta il costo è simile se non superiore: 220€ nel 2012.
Gli studi dicono inoltre che privilegiando un politica del recupero le persone impiegate nel settore potrebbero passare dalle 68.300 attuali a circa 195.000. Non solo: non tutto quello che arriva all’inceneritore può effettivamente essere bruciato e quindi va comunque differenziato in loco e poi almeno il 25% dell’immondizia bruciata si ripresenta sotto forma di cenere altamente pericolosa da smaltire come rifiuto speciale non si sa bene dove. Il tutto ovviamente senza contare diossine, furani e Pcb che finiscono nell’aria nonostante i filtri.
E tutte le politiche portate avanti negli ultimi anni improntate alla raccolta differenziata nei Comuni che senso hanno avuto a questo punto? Se permettete “qualche” perplessità ci resta.
Per finire sentiamo cosa ne pensano i governatori di alcune regioni interessate, intervistati da “Il fatto quotidiano”:
-      Puglia, Michele Emiliano (PD): “Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione in merito ma non abbiamo intenzione di costruire alcun altro inceneritore: è un impegno che abbiamo preso in campagna elettorale”.
-      Piemonte, Sergio Chiamparino (PD): “Di inceneritori ne abbiamo già 1 e ci basta”.
-      Sicilia, Rosario Crocetta (PD): “Io i termovalorizzatori non li farò mai. Li vuole Renzi? Il piano sui rifiuti ce lo facciamo da soli”.
-      Marche, Luca Ceriscioli (PD): “Quello di Macerata è stato spento un anno fa per mancanza di rifiuti. La raccolta differenziata è già al 63% e puntiamo ad arrivare al 70%”
-      Toscana, Enrico Rossi (PD): “Non sapevo che il decreto prevedesse inceneritori in Toscana, né che da noi debbano essere addirittura 2. Non è prevista la costruzione di alcun impianto”.
-      Umbria, Catiuscia Marini (PD): “Non autorizzerò alcun impianto: abbiamo una differenziata in crescita, al 50% con picchi del 70%, restano solo 100 mila tonnellate, troppe poche e il governo lo sa!”
-      Campania, Vincenzo De Luca (PD): “Per costruire un termovalorizzatore servono 4 anni e in quel momento ci saranno 700 milioni di tonnellate da smaltire, l’impianto di Acerra è sufficiente.”
-      Veneto, Luca Zaia (Lega): “Di eventuali nuovi impianti nessuno ci ha detto nulla: ne abbiamo già 3, siamo una Regione “riciclona” e puntiamo dritti sul compostaggio”
Singolare queste differenze di vedute tra esponenti dello stesso partito, il bello è che con l’art.35 del decreto “Sblocca Italia” il Consiglio dei Ministri” può decidere di scavalcare le Regioni se trovasse degli impedimenti e decidere di costruirli comunque.


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