domenica 19 luglio 2015

La riforma delle banche popolari e il "bail-in"

Con il silenzio di quasi tutti i media nelle ultime settimane stanno entrando in vigore 2 riforme che sconvolgeranno  radicalmente il nostro sistema bancario e finanziario.


RIFORMA BANCHE POPOLARI

Permetterà vere e proprie scalate alle banche che in questi anni di turbolenza sono state tra le più solide e che hanno saputo meglio reagire alle crisi.
Tra i punti cruciale c’è infatti l’abolizione del voto “capitario” che permetteva anche ai piccoli azionisti di contare all’interno dell’assemblea anche con il possesso di una sola azione. Questo aspetto negli anni ha permesso a queste banche di essere sempre molto presenti sul territorio e di agevolare il credito soprattutto alle piccole-medio imprese, agli artigiani e ai commercianti limitando finanziamenti elevati alla grandi SPA o agli amici degli amici.



IL BAIL-IN

Acronimo di difficile comprensione che significa salvataggio del sistema dall'interno, ovvero con le risorse interne al sistema stesso - che si contrappone al 'Bail-out', ovvero il salvataggio dall'esterno tramite le casse pubbliche. Con questa norma quando una banca fallisce (e sta capitando in questi mesi sempre più frequentemente in Europa, dalla Hypo bank carinziana alla sua gemella di Duesseldorf, passando per la Spagna e la Grecia), si bussa cassa agli azionisti.  Siccome però è quanto mai probabile che i debiti travalichino di parecchio gli investimenti di questi ultimi, si batterà alla porta dei correntisti. Ora le banche italiane, che hanno accumulato un record di sofferenze ed incagli per 330 miliardi di euro, si accingono a fare pagare i propri debiti e gli allegri affidamenti ad amici e compagni di merende agli ignari correntisti, grazie alla legge votata al Senato a maggioranza con poche eccezioni, replicando in tal modo l’esperimento di Cipro, quando le banche, senza alcun preavviso (e per di più in prossimità di una festività nazionale) hanno chiuso gli sportelli e bloccato i bancomat.
Ecco quello che ci aspetterà nei prossimi anni…..

E’ poi non dite che non ve lo avevamo detto………

sabato 11 luglio 2015

Fondi europei, questi sconosciuti.

Sentiamo spesso parlare della concessione da parte della Comunità Europea di fondi per progetti particolarmente innovativi sia ad aziende private che a pubbliche amministrazioni, ma in pochi sanno effettivamente come funzionano e come fare per ottenerli. In questo primo articolo vi proponiamo una presentazione preparata da un europrogettista italiano molto bravo, Andrea Boffi.
Fondi europei diretti per le piccole e medie imprese

sabato 4 luglio 2015

Situazione paradossale alla scuola primaria di Limido Comasco

In questi giorni in cui si parla molto della riforma della scuola gli attivisti di Limido Comasco vogliono mettere in evidenza una situazione davvero spiacevole che si è venuta a creare alla scuola primaria proprio di Limido.
Sono infatti un paio d'anni che dalla dirigenza scolastica non viene più garantita la cura dei bambini da parte degli insegnanti: si è dovuti quindi ricorrere ad appaltare il servizio ad una società privata che fornisce delle educatrici (non insegnanti...)che si occupano della cura dei bambini durante le 2 ore di refezione insieme ad un numero ridotto di insegnanti. Il tutto sembrerebbe per un taglio dei costi e quindi con l'impossibilità di far presenziare più insegnanti in quelle ore.
La scuola dell'obbligo è quindi diventata un lusso? Facciamo 2 calcoli prendendo ad esempio una famiglia che abbia 2 bambini alle scuole primarie ( e ce ne sono parecchie); è vero i libri sono gratuiti, però cominciamo ad aggiungere 4,79€ di buono mensa di cui ogni bambino usufruirà per almeno 80 giorni per un totale annuo di 765€ (fin qui ci può stare, mangiano per cui pagare è giusto). Dovendo poi essere curati da qualcuno, il servizio costa 167€ a bambino. 
Le lezioni al mattino cominciano alle 8:30 e per chi comincia a lavorare prima c'è la necessità di portare i figli in un orario antecedente a scuola: il servizio costa 396€ a bambino.
Per qualcuno ci sarebbe poi da aggiungere il servizio di trasporto con il pullmino e per qualcun'altro anche il servizio di post-scuola che comunque viene effettuato un solo giorno a settimana.
In totale la scuola può venire a costare a una famiglia con 2 figli anche più di 1900€ all'anno!!! Oltretutto ricordiamo che queste spese, a differenza di chi iscrive i bambini a una scuola privata, non possono essere detratte con la dichiarazione dei redditi.
E' davvero questa la scuola pubblica che vogliamo??? Pensiamoci...