Con il silenzio di quasi tutti i
media nelle ultime settimane stanno entrando in vigore 2 riforme che
sconvolgeranno radicalmente il nostro
sistema bancario e finanziario.
RIFORMA BANCHE POPOLARI
Permetterà vere e proprie scalate
alle banche che in questi anni di turbolenza sono state tra le più solide e che
hanno saputo meglio reagire alle crisi.
Tra i punti cruciale c’è infatti
l’abolizione del voto “capitario” che permetteva anche ai piccoli azionisti di
contare all’interno dell’assemblea anche con il possesso di una sola azione.
Questo aspetto negli anni ha permesso a queste banche di essere sempre molto
presenti sul territorio e di agevolare il credito soprattutto alle
piccole-medio imprese, agli artigiani e ai commercianti limitando finanziamenti
elevati alla grandi SPA o agli amici degli amici.
IL BAIL-IN
Acronimo di difficile comprensione che
significa salvataggio del sistema dall'interno, ovvero con le
risorse interne al sistema stesso - che si contrappone al 'Bail-out', ovvero il
salvataggio dall'esterno tramite le casse pubbliche. Con questa norma quando
una banca fallisce (e sta capitando in questi mesi sempre più frequentemente in
Europa, dalla Hypo bank carinziana alla sua gemella di Duesseldorf, passando
per la Spagna e la Grecia), si bussa cassa agli azionisti. Siccome però è
quanto mai probabile che i debiti travalichino di parecchio gli investimenti di
questi ultimi, si batterà alla porta dei correntisti. Ora le banche italiane,
che hanno accumulato un record di sofferenze ed incagli per 330 miliardi di
euro, si accingono a fare pagare i propri debiti e gli allegri affidamenti ad
amici e compagni di merende agli ignari correntisti, grazie alla legge votata
al Senato a maggioranza con poche eccezioni, replicando in tal modo
l’esperimento di Cipro, quando le banche, senza alcun preavviso (e per di più
in prossimità di una festività nazionale) hanno chiuso gli sportelli e bloccato
i bancomat.
Ecco quello che ci aspetterà nei prossimi anni…..
E’ poi non dite che non ve lo avevamo detto………