domenica 26 ottobre 2014

Parliamo della riforma dei Fondi pensione di Renzi???

Riportiamo qui il pensiero di Alberto Brambilla, Direttore master Università Cattaneo di Castellanza.
E' un po' lungo magari ma secondo noi vale la pena informarsi.
"Eravamo ben impressionati da questo premier che pensa sempre ai giovani; facevamo il tifo per lui, poi...sono arrivati "i fatti" in materia di previdenza e Tfr nella legge di stabilità e tutte le speranze riposte nel "nuovo corso" sono crollate.
Anzitutto gli 11 miliardi di deficit aggiuntivo: tanto poi qualcuno pagherà il debito, ma chi? I giovani ovviamente!!!
Peggio è la manovra del sul Tfr, diseducativa, ingannevole e miope. Diseducativa perchè anzichè informare i giovani sulla loro posizione previdenziale e spiegare che occorre pensare al futuro, si spinge al consumo immediato.
Il fondo pensione è un "libretto di risparmio" che sopperisce a molte esigenze nella vita.
Se si mette il Tfr nei fondi pensione si pagherà una imposta sostitutiva tra il 15% e il 9% in base agli anni di iscrizione. Se lo si lascia in azienda tra il 23% e il 27% per i redditi medio-bassi. Se in busta paga sarà assoggettato alla aliquota marginale che va dal 23% al 45% più le addizionali Irpef comunali e regionali. Un bel danno per il lavoratore, un vantaggio per il Fisco e per giunta cash. Anche nel caso delle anticipazioni la tassazione va dal 9% al 15% per motivi di salute al 23% per gli altri motivi.
Disincentivare il risparmio previdenziale carica tutto sulle fragili gambe dello Stato.
La tassazione sul rendimento del Tfr in azienda passerà dall'11,5% al 17%. Quella sui rendimenti dei contributi e del Tfr versati ai fondi pensione dall'11,5% al 20% e quella sui rendimenti dei contributi previdenziali delle Casse dei liberi professionisti (unico caso in Europa di doppia tassazione) dal 20% al 26%.
Avevano incentivato i lavoratori ad aderire ai fondi pensione permettendo forti agevolazioni fiscali, ora cambiano le regole in corsa.
Questa manovra è subdola perchè se il lavoratore non perde il posto di lavoro non può uscire per legge dai fondi pensione e si dovrà prendere per intero l'aumento della tassazione che si tradurrà in almeno un 10% in meno di pensione e con più soldi in busta paga si perderanno tante agevolazioni (trasporti, coniuge a carico, asili nido ecc. ecc.). Tutta questa complicazione per far avere a un lavoratore medio meno di 80€ al mese, creando forti problemi di liquidità alle imprese, soprattutto alle piccole.
A parte il modo in cui è scritta la legge (incomprensibile, forse volutamente, e in burocratese), i contenuti sono davvero preoccupanti per il nostro Paese."

Ma Renzi non era quello che doveva abbassare le tasse???

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